3gA 2017: Architettura per la Cultura
L’edizione 2017 della Tre giornate di Architettura (3gA), curata dall’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti (OAPPC) della Provincia di Pistoia, con la collaborazione del Comune di Pistoia, è stata speciale per diverse ragioni, poiché è giunta al traguardo dei dieci anni ed ha sospeso eccezionalmente la consueta cadenza biennale, per celebrare la nomina della nostra città a capitale italiana della cultura.
Come le precedenti edizioni, anche questa volta, la manifestazione ha ricevuto numerosi e autorevoli patrocini da Regione Toscana, Provincia di Pistoia, Università degli Studi di Firenze, Federazione architetti Toscana, Fondazione architetti e ingegneri liberi professionisti iscritti ad Inarcassa.
L’argomento che il comitato organizzatore ha individuato e condensato nel titolo di questa edizione, “Architettura per la Cultura”, richiama la nomina della città a Capitale italiana della Cultura, una responsabilità che abbiamo affrontato con un articolato programma di diciannove interventi distribuiti su tre giorni.
Nelle cinque sessioni in cui è stata divisa la manifestazione, i nostri relatori hanno cercato di riflettere su come l’architettura e le altre discipline affini possono influenzare o addirittura determinare la cultura vissuta da un popolo o da una civiltà.
Economisti e sociologi ci hanno illustrato come attraverso la cultura e la creatività interi territori possono rinascere sotto l’aspetto sociale ed anche economico e quindi le enormi potenzialità del fenomeno della rigenerazione urbana attraverso progetti culturali, evidenziando anche le difficoltà concrete che possono emergere durante operazioni di questo tipo. Riqualificazione e upgrading alterano il quadro di vita delle funzioni e degli abitanti di quel territorio, generando il cosiddetto fenomeno della gentrification. Due facce quindi della stessa medaglia, una di rinascita ed una di espulsione; si è indagato che ruolo gioca in tutto questo l’architettura contemporanea tentando di individuare a quale delle due facce contribuiscono le architetture firmate.
Altri relatori ci hanno illustrato la forza del messaggio culturale del termine “infrastruttura” nella sua accezione più ampia. Partendo dall’itinerario di Dante Alighieri nei luoghi della Divina Commedia, dal corridoio vasariano, dal viale dei cipressi che giunge a Bolgheri, ci è stato mostrato come la rete infrastrutturale sia luogo di elaborazione culturale, narrando l’esperienza delle “stazioni dell’arte” della metropolitana di Napoli.
Architetti ci hanno mostrato i loro progetti per contenitori culturali, esempi di interventi di recupero e riuso di quartieri, ma anche nuove realizzazioni di spazi dedicati alle arti, alla musealizzazione, fino agli spazi aperti, quali promotori di scambi e relazioni sociali ed hanno dialogato con chi queste architetture le utilizza, le gestisce, come nel caso della Biblioteca San Giorgio di Pistoia.
Attraverso l’esperienza di due grandi aziende, ci è stato infine raccontato anche come l’imprenditoria può essere promotrice culturale, come la comunicazione del prodotto può essere veicolata attraverso la creazione di strumenti che abbiano valenza culturale.
Auspico che il dibattito degli studiosi ed esperti di questa speciale edizione, possa diventare patrimonio di tutti coloro che lo vorranno utilizzare per tracciare traiettorie operative per il futuro della città di Pistoia.